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5 Borghi da visitare nei pressi di Roma

Writer's picture: mpasquini1981mpasquini1981

Updated: Jan 31, 2022

Con l'approssimarsi dell'inverno non sempre è possibile avventurarci per sentieri e perdersi tra le bellezze naturalistiche, per cui, come alternativa proponiamo la nostra personale classifica di Borghi da visitare nel Lazio:


Sant’Angelo di Roccalvecce

A Viterbo, nel cuore della Tuscia, c'è un intero borgo incantato con murales dedicati ai personaggi delle fiabe: si chiama Sant'Angelo di Roccalvecce.

Il borgo delle fiabe esiste davvero: si trova nel Lazio, fa parte del comune di Viterbo, dista circa un’ora e mezza da Roma e si chiama Sant’Angelo di Roccalvecce. Basta una passeggiata tra le sue strade per immergersi in un vero e proprio paese delle meraviglie e imbattersi nei personaggi più amati dai bambini. Da anni questo paesino del Viterbese viene arricchito di meravigliosi murales, come per esempio quelli di Alice, La Bella addormentata nel bosco e Peter Pan. Quattro anni fa, un cittadino di Sant’Angelo di Roccalvecce, Gianluca Chiovelli, ha fondato un’associazione culturale per combattere lo spopolamento del borgo e farlo rinascere, trasformandolo nel paese delle fiabe. L’anno successivo, nel 2017, un team di street artist formato quasi esclusivamente di donne si è messo a lavoro, iniziando a colorare i muri del borgo della Tuscia.


Castel San Pietro Romano

Il borgo di Castel San Pietro Romano sorge arroccato su una collina e guarda dall’alto dei suoi 763 metri di altezza il panorama del Monte Ginestro. Castel San Pietro si trova a meno di 50 chilometri da Roma ed è uno dei paesi più piccoli ma più pittoreschi del Lazio. Il suo centro storico ha giovato di un’importante rivalutazione nel 2017, che ha portato Castel San Pietro ad entrare a far parte dei Borghi più belli d’Italia e ad essere premiato come una delle 100 mete d’Italia.

Secondo la tradizione, la fondazione e il nome del paese sono da attribuire all’apostolo Pietro che si ritirò su queste alture per pregare e predicare. Lo stesso Imperatore Costantino, sempre secondo leggende locali, gli attribuì il nome di “Castrum Sancti Petri”. Ma le origini del borgo vero e proprio si devono far risalire al medioevo, quando la gente dell’antica Praeneste, in cerca di un luogo più difendibile, si trasferì sulle colline retrostanti.


Cervara di Roma

A cavallo tra le Province di Roma e Frosinone, su un territorio di quasi 30 mila ettari, si estende il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, la più vasta area protetta del Lazio. Il territorio abbraccia sette comuni, situati tra 408 e 1075 metri: Jenne, sede dell'Ente, Subiaco, Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Trevi nel Lazio e Vallepietra. E Cervara è proprio uno dei gioielli di parco, poiché qui c’è la Montagna scolpita dagli Artisti, quello che si può a ben ragione definire un museo a cielo aperto perché interamente inciso nella roccia.

Il borgo si trova a oltre 1000 metri di altitudine, vantando il primato di più alto comune della provincia di Roma e il secondo del Lazio dopo Filettino. Dal nome che porta si può intuire che, fino a diverso tempo fa, il paese era popolato da numerosi cervi. Quello che rende Cervara una destinazione da non perdere sono non solo i paesaggi naturalistici di rara bellezza, con l’impianto urbanistico che si fonde in modo perfetto ed armonioso nella natura, ma anche il suo patrimonio artistico visto che numerosi artisti, anche di fama internazionale, durante il XIX e XX secolo l’hanno scelta come fonte di ispirazione.


Greccio

Insignito del titolo “borghi più belli d’Italia”, Greccio, ameno borgo in provincia di Rieti, riserba al visitatore una infinità di bellezze e un patrimonio artistico e culturale di rara intensità. Greccio è un luogo così particolare che perfino San Francesco ne venne colpito. Non a caso, Greccio è celebre per il santuario fondato dal santo e per essere il luogo ove San Francesco diede vita al primo presepe.

Ma oltre che avere un profondo significato religioso, questa perla della rigogliosa Sabina, è anche luogo ove tradizioni e folclore consentono di tornare indietro nel tempo, riscoprendo antichi sapori. Con una superba vista panoramica sulla vasta e lussureggiante pianura e sulle montagne Sabine che la circondano, Greccio, è placidamente adagiato a poco più di settecento metri alle falde del Monte Lacerone.


Arpino

L'origine storica della città di Arpino, trae origini primitive, addirittura all'era del bronzo, La grotta Buco Marcello, per esempio, che all'epoca affacciava su un probabile specchio d'acqua, ha restituito resti umani, di animali "cucinati" e di focolare. La grotta delle Fate invece, è particolarmente importante perché lì avvenne l'integrazione fra gli indigeni trogloditi ed i poco noti Pelasgi, che intorno al XIII a.C. migrarono dalla Grecia micenea, molto più emancipati (a loro forse dobbiamo l'inizio della pastorizia in loco e la coltivazione di olivi). in epoca romana Arpino, fu punto di riferimento della civiltà romana in Ciociaria, lo testimoniano i diversi resti come la Via Latina, la tomba del dio Saturno (chiamata in dialetto "iocca re l'ova") mitico fondatore della città, la Cloaca Massima, due archi di acquedotto, le porte cittadine e la Torre Quadrangolare tardo romana detta "di Cicerone".

Il nucleo più antico di Arpino è racchiuso allinterno del quartiere cittadino chiamato Civitavecchia (o Acropoli), che è circondato da possenti mura poligonali, di cui trae origine l’antica porta a sesto acuto, unico nella sua forma al mondo,questo arco è realizzato con dei grandi blocchi di pietra disposti ad incastro. Un’altro storico quartiere di Arpino è quello di Civita Falconara, dall'aspetto tipicamente medioevale e staccata dal centro abitato, è dominato dal Castello di Ladislao Durazzo (oggi ospita la raccolta di sculture del celebre artista del XX secolo Umberto Mastroianni).

Nel corso del ‘700 il quartiere è stato interessato da restauri e dalla costruzione di eleganti palazzi signorili (Palazzo Quadrini, Palazzo Battiloro, Palazzo Incagnoli, Palazzo Moriconi e Palazzo Pesce). Tra gli edifici di culto merita senz'altro di essere visitata, la Chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo, di stile barocco, costruita su un tempio pagano nel XII secolo, che conserva al suo interno preziosi dipinti del pittore Giuseppe Cesari, meglio conosciuto come il Cavalier d’Arpino.









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