Non si fa fatica a capire come Pasolini possa essere rimasto impressionato da questi luoghi, nei pressi di Chia piccola frazione di Sorano del Cimino.
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A poca distanza l'uno dall'altro si trovano testimonianze di un passato ancestrale insieme alla nostra storia più recente: la Torre di Chia è stata proprio una delle ultime dimore di Pasolini!
Torre di Chia e Fosso del Castello
Così scriveva Pier Paolo Pasolini, a proposito di Chia, nel 1966 nel suo Poeta delle ceneri:
Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì comporre musica l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà,
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La Torre di Chia, nota anche come Castello del Colle del Casale è una struttura del 1200 appartenuta negl'anni a diverse famiglie nobili, quali Orsini, Lante della Rovere e Borghese. In ultimo è stata conosciuta per essere appartenuta al regista e scrittore Pasolini, che si innamorò di questi luoghi quando venne qui a girare alcune scene del Vangelo secondo Matteo, nelle vicine cascate del fosso del castello.
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Piramide Etrusca
Monumento unico in tutta l’Etruria, un tempio sacro a divinità sconosciute, scavato in un unico blocco di pietra vulcanica orientato secondo antichi criteri celesti. Il monolite si erge solitario nel bosco,
coperto di muschi, sconosciuto ai più, celato tra le querce e i castagni che crescono rigogliosi lungo il costone digradante a picco sulla valle del Rio.
Dalla sua sommità, altare testimone di riti ancestrali, si gode un suggestivo panorama della poco distante valle del Tevere.
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In merito alla Piramide Etrusca o Sasso del Predicatore (come viene definito dai locali), un ringraziamento particolare va a Salvatore Fosci, il ri-scopritore di questo stupendo monumento e colui che lo ha reso fruibile, liberandolo dalla vegetazione.
Per chi fosse interessato a maggiori informazioni su questo enigmatico monolite suggeriamo proprio il suo libro.
Necropoli Santa Cecilia
Seguendo un percorso celato tra la vegetazione, tra vie cave e basolati nascosti tra i muschi, arriveremo presso la chiesa e la necropoli di Santa Cecilia. Qui numerose tombe antropomorfe furono ricavate direttamente nella roccia che fa da fondamenta a una diruta chiesa absidata protocristiana. Tutt’intorno antiche pestarole testimoniano la coltivazione della vite fin da epoche remote.
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Il Nostro Percorso
Il percorso che abbiamo fatto è decisamente alla portata di tutti, gli unici punti di attenzione sono nel raggiungere la Piramide Etrusca dove il sentiero non è ben chiara e suggeriamo di seguire la traccia GPS, e nel tratto tra la Piramide e la Necropoli di Santa Cecilia dove ci siamo trovati su un percorso abbastanza esposto: in questo caso la Necropoli è raggiungibile anche tornado indietro dalla Piramide dalla strada principale.
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