Monte Soratte, L’Isola nel cuore della Sabina
- mpasquini1981
- Dec 26, 2021
- 4 min read
Updated: Jan 31, 2022
Nella valle del medio tevere svetta il Monte Soratte che sie erge come un isola con i suoi 691 mt. Questo massiccio calcareo era di fatto un isola nel Pliocene, quando le pianure circostanti erano invase dall’acqua marina.

Caratterizzato da una natura calcarea il Monte Soratte, presenta numerose cavità dovute ai fenomeni carsici. Fra i più conisciuti i Meri, tre pozzi comunicanti fra loro nella parte orientale del massiccio e profondi complessivamente 115 mt. Di recente scoperta vi è poi la Grotta di S. Lucia, venuta alla luce durante i lavori di estrazione di una cava nel 1967, quest’ultima ha una profondità di 110 mt.
Miti e Religione
Proprio per la sua particolare posizione il monte soratte ha rappresentato fin dall’antichià un punto di riferimento mistico e religioso. A cominciare dal periodo pagano con le leggende legate agli Hirpi Sorani, misteriosi sacerdoti pagani che svolgevano riti in onore del Dio Lupo, portando in sacrificio offerte attraverso un tappeto di carboni ardenti.
Si prosegue poi con il periodo Cristiano quando tra queste alture trovarona rifigiu molti eremiti in ricerca di silenzio e meditazione. Fra gli eremi più famosi vi è sicuramente l’Eremo di S. Silvestro, situato presso la sommità del monte, è uno delle principali strutture presenti, sorto sui resti di un tempio pagano, al suo interno sono ancora conservati affreschi trecenteschi e quattrocenteschi.
Vi è poi la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con l’annesso monastero, ospita un affresco, anch’esso riportato al suo originario splendore, della Beata Vergine oggetto di grande venerazione nel XVI secolo.Gli altri eremi che si possono ancora ammirare all’interno della riserva sono quelli di San Sebastiano, l’Eremo di Sant’Antonio, Eremo di Santa Romana e Eremo di Santa Lucia.
In epoca più recente occorre ricordare la festa della Montagna dedicata alla Madonna, instituita da Don Giuseppe Peligni a fronte di un voto fatto a quest’ultima per la liberazione dalle prigioni Napoleoniche.In questa ricorenza che si tiene l’ultima Domenica di Maggio, il Monte Soratte viene illuminato da centinaia di fascine di canne accese su cui domina, al vertice del monte, una grande croce.
Il Bunker
Proprio per la sua particolare posizione e la sua vicinanza a Roma (circa 40 Km) negl’anni ’30 Mussolini ordina al Genio Militare di scavare un sistema di gallerie all’interno del massicio da usare come rifigio per le alte cariche dell’esercito e del governo fascista. L’opera non verrà mai utilizzata da Mussolini, ma i tedeschi durante la loro ritirata decideranno di insediare qui la sede del comando supremo delle forze di occupazione tedesche. Così il Monte Soratte divenne per circa dieci mesi il quartier generale del Feldmaresciallo Albert Kesselring.

Il 12 maggio 1944 il rifugio segreto dei nazisti, venne pesentemente bombardato, con bombe incendiarie, da da due stormi di B-17.
A riprova delle abilità ingegneristiche del nostro Genio militare il bunker e i tedeschi asseragliati al loro interno non subirono ingenti danni. Fortunamente anche il vicino paese di Sant’Oreste usci illeso dal bombardamento, anche grazie all’operato di uno degli operai a supporto della manutenzione del bunker. Quest’uomo chiamato San Francesco dagl’abitanti del paese, per il suo aspetto trasandato, e la curiosa abitudine di girare con una gabbietta per uccellini con cui parlava fitto fitto in una lingua che agli abitanti del luogo sembrava incomprensibile, forse inventata.
Si scoprirà essere in seguito una spia inglese e che all’interno della gabbietta, era occultata una ricetrasmittente con cui comunicava con il comado alleato. Oltre a comunicare informazioni circa le difese del comando tesco, aveva anche richiesto di risparmiare il paesino dal bobardamento e convinto gli operai impiegati alla manutenzione a non presentarsi a lavoro il giorno dello stesso.
Nel 1965 ci fu una nuova svolta per il bunker che, ormai abbandonato, ma in mano al demanio militare, custodiva i suoi segreti dimenticati. Finché il governo italiano, guidato da Aldo Moro, decise che quelle gallerie erano il posto ideale per il bunker antiatomico di cui, nel pieno della minaccia nucleare tra Usa e Urss, la Nato chiedeva di dotarsi per ospitare governo e presidente della Repubblica.
Arrivando ai giorni nostri, abbandonato anche come rifugio antiatomico, il bunker rimane proprietà del demanio militare fino ai primi anni duemila. Il bunker risulta ad oggi visitabile grazie all’ottima opera di recupero dei volontari dell’ Associazione Bunker Soratte.
Il Nostro Percorso
Abbiamo parchegiato l’auto nel paesino di Sant’Oreste e seguito il percorso attrezzato sulla parte orientale, da qui all’altezza dell’anfiteatro abbiamo fatto una piccola deviazione per il sentiero a sinistra per visitare la Grotta di Santa Lucia. L’acesso alla cavità risulta purtroppo sbarrato da un cancello di ferro. Abbiamo poi continuato per il sentiero attrezzato per circa 3 Km fino a giungere al sentiero 206 “

grotte”. Da quì abbiamo seguito il sentiero adentrandoci nel bosco e affrontato una discreta pendenza fino a giungere sulla cima del monte in località Casaccia dei Ladri. Abbiamo poi proseguito dopo una breve sosta sul versante ovest dove, oltre a bellissimi scorci panoramici, abbiamo incrociato il sasso di San Nonnoso: un gi
gantesco macigno sospeso in bilico sul crinale della montagna. Dopo un'altra discreta salita siamo poi giunti all’Eremo di San Silvestro sistuato sulla vettadella montagna a quota 691 mt.
Dall’eremo siamo ridiscesi al paesino di Sant Oreste attraverso la carraciata incrociando l’eremo Santa Maria delle Grazie. Giunti in prossimità del paese abbiamo preso, a destra Viale Europa per far visita al bunker.
Il Nostro video su Youtube
Link & Sitografia
コメント