Nei pressi di Roma è possibile trovare luoghi incredibili nei posti più inaspettati.
Questa volta ci troviamo ai confini tra Roma e Guidonia per visitare un antico Mausoleo Romano.
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Finalmente sabato organizzo mi convinco e convinco anche l'amico Roberto (nella foto in alto).
Il percorso sulla carta si presenta abbastanza semplice, in quanto il sito si trova a poche centinaia di metri dalla strada dove si parcheggia la macchina.
Arrivati sul posto parcheggiamo e ci addentriamo per un viottolo nella campagna, dopo pochi metri sul sentiero incontriamo la prima sorpresa, la nostra traccia indica di continuare al di là di una recensione, non ci perdiamo d’animo, e continuando a seguire il sentiero lungo la recinzione troviamo un varco. A questo punto sempre grazie alla traccia GPS (per cui ringraziamo Sotterranei di Roma) ci viene indicato un cumolo di rovi, e qui il secondo rompicapo, nonostante la possibilità di avere la posizione precisa non riusciamo a capire da dove si entri in quel groviglio inestricabile di rovi. Dopo alcuni giri intorno alla montagnola di rovi intravediamo un varco e ci troviamo davanti a un piccolo arco seminterrato, e qui accendiamo le torce e inizia la seconda avventura. Iniziamo a percorrere lo stretto passaggio a carponi, a terra possiamo vedere resti di ossa animali e lungo le pareti vediamo le radici degli alberi che sono cresciute sul reticulatum romano, un' ambientazione degna di un film di Indiana Jones.
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Verso la fine del lungo dromos troviamo una strettoia dovuta al cedimento parziale della galleria, scoprirò in seguito che proprio da questa caratteristica deriva la denominazione monte dell’Incastro (grazie al blog di Nemora che indichiamo alla fine di questo post) .
Una volta sgusciati attraverso la strettoia, ancora pochi passi a ci troviamo all’interno della camera principale. Siamo al centro di una camera circolare con un Oculus centrale da cui finalmente filtra un po' di luce, un ambiente simile ad un Pantheon in miniatura. Giusto per fornire alcuni cenni storici, sempre rinvenuti in seguito, il mausoleo è stato costruito in età Adrianea, intorno al I-II secolo D.c, è appartenuto probabilmente ad un seguace del culto di Ercole, in quanto al suo interno è stato rinvenuto un altorilievo rappresentante appunto Ercole e adesso conservato all’interno del Museo Nazionale Romano. Al di là del valore storico credo che questo sito sia veramente unico nel suo genere, perché anche grazie alle piccole difficoltà di accesso consente di vivere un'avventura particolare appena dietro la porta di casa. Sarebbe giusto poi domandarsi se questi siti debbano essere resi più fruibili.
A proposito di fruibilità non paghi del mausoleo a poca distanza da esso nel Parco dell’Inviolata sempre nella stessa uscita ci eravamo prefissati di visitare un altro sito di eguale bellezza il Mitreo di San Nicola, questa volta però non siamo stati altrettanto fortunati, poiché l’entrata al sito era sbarrata, probabilmente dalla sovraintendenza. Speriamo che questo sito, una volta messo in sicurezza, torni al più presto fruibile.
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